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La foto è presa in prestito dal sito amico, www. ecclesiaracalmuto.it |
Care amiche ed amici de il caffè... eccomi con voi, queste poche righe che scrivo di mio pugno servono ad introdurre alcuni cenni storici sulla Festa della trasfigurazione del Signore, che la Chiesa Cattolica festeggia il 6 agosto. Dal 21 giugno 2003, giorno nel quale ho iniziato il mio cammino di spiritualità, vocazione e fede che molti di già conoscono, io ogni volta che leggo o ascolto questa pagina del Vangelo sento dentro di me serenità e gioia. Nella mia vita terrena, io il 6 agosto festeggio il compleanno e di questo sono particolarmente lieto, nonostante le mie difficoltà, per il fatto di essere nato ringrazio il Signore ed i miei genitori. I cenni storici del presente post sono presi in prestito dal sito amico: www.santiebeati.it
La liturgia romana leggeva il brano evangelico riferito all'episodio della trasfigurazione il sabato delle Quattro Tempora di Quaresima, mettendo così in relazione questo mistero con quello della passione. Lo stesso evangelista Matteo inizia il racconto con le parole: "Sei giorni dopo" (cioè dopo la solenne confessione di Pietro e il primo annuncio della passione), "Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte. E si trasfigurò davanti a loro: il suo volto risplendette come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce". C'è in questo episodio una netta contrapposizione all'agonia dell'orto del Getsemani. E’ evidente l'intenzione di Gesù di offrire ai tre apostoli un antidoto che fortificasse in loro la certezza della sua divinità durante la terribile prova della passione.
L'alto monte, non meglio identificato nel Vangelo, è quasi concordemente ritenuto il Tabor, che si erge nel cuore della Galilea e domina la pianura circostante. La data è da collocarsi tra la Pentecoste ebraica e la festa delle Capanne, nel secondo anno di vita pubblica, il 29, nel periodo dedicato da Gesù in modo particolare alla formazione degli apostoli. Quella montagna isolata era infatti molto propizia alle grandi meditazioni, nel silenzio solenne delle cose e nell'aria rarefatta che mitigava la calura estiva. E in questa suggestiva cornice Gesù si offrì alla vista dei tre prescelti in tutto lo splendore del suo corpo glorioso, quale sarebbe dovuto apparire in ogni istante per la naturale conseguenza della visione beatifica di cui godeva perennemente la sua anima, se per un miracolo d'amore e di umiltà non avesse costretto la propria umanità dentro l'involucro mortale, per offrire il suo corpo passibile di dolore in sacrificio al Padre per la nostra redenzione.
Ciao a presto e... Da zì Nanni